I miei swap

 

Questi sono i miei oggettini che ho spedito a Daniela, ha detto che le sono piaciuti tutti ma lei è molto gentile e non mi direbbe mai che le ho mandato delle ciofeche grandiose e per questo le voglio molto bene.

 

 

l'albero di Natale, non poteva mancare  panettone

 

      barattoli da cucina         calendario dell'Avvento

 

centrini sotto-torta                       cestino di mele

 

addobbi di Natale e bigliettini di auguri    giocattoli

 

gruppo di oggettini                gruppo natalizio

 

mobiletto da bagno           paravento in legno

 

   pianta                                          pollo e verdure  

 

   sacchetto porta-pane e strofinaccio        torta meringa

 

  strofinacci e piastrella sotto-pentola       tortine

 

 

 

Alcuni di questi oggetti non li ho fatti io, li ho comperati già fatti, come le tortine, in origine sono dei decori per l'albero di Natale a forma di biscotto che erano a misura e mi è venuta l'idea di adattarli come torte.

Il paravento è un sotto-bicchiere in legno che messo in piedi cambia destinazione d'uso.

L'ombrellino l'ho acquistato da una compagna di associazione che è bravissima, se lo riconosce in questa foto è giusto che sappia che non lo spaccio come mio, non saprei mai fare un oggetto così grazioso.

Il mobiletto di legno verde era allegato ad un'enciclopedia, io l'ho solo colorato e decorato con delle decalcomanie.

I barattoli erano in vendita con dentro delle perline colorate, io ho sostituito il contenuto con della pastina.

I centrini li ho ricavati ritagliandoli da una striscia di plastica composta da tante piccole "roselline", in vendita al mercato o nei brico center, in genere si mettono sui tavoli come centrini o all'interno dei mobili di cucina.

Il cestino delle mele mi piace molto perchè le mele sono delle bacche di un non meglio identificato cespuglio che ho trovato nel cortile dello stabile dove lavoro che hanno proprio la forma di piccole mele e seccando hanno mantenuto il colore e la forma originale senza raggrinzire o marcire, cosa che con altre bacche altrettanto belle purtroppo non succede.

 

 

 

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